La grotta del Romito è un sito risalente al Paleolitico superiore contenente una delle più antiche testimonianze dell’arte preistorica in Italia, e una delle più importanti a livello europeo, situata in località Nuppolara nel comune di Papasidero, in Calabria, provincia di Cosenza.

All’esterno si trovano alcune incisioni rupestri, tra le quali la più importante è un graffito su un grande masso raffigurante un maestoso bovide (Bos primigenius), e sepolture, risalenti a 11.000 anni fa circa. Il ritrovamento del graffito è avvenuto nel 1961, è stato datato dagli esperti come appartenente al Paleolitico superiore. Una riproduzione dell’originale si conserva al Museo Nazionale di Reggio Calabria. Altri reperti sono esposti al Museo e istituto fiorentino di preistoria.

Nel sito sono documentate anche frequentazioni riferibili al Mesolitico (datate a circa 9000 anni fa) e al Neolitico.

L’importanza del sito di Papasidero a livello europeo è legata alla presenza di evidenze paleolitiche, arte rupestre, sepolture (9 individui in tutto), reperti litici e faunistici, che coprono un arco temporale compreso tra 23.000 e 10.000 anni fa, ed hanno consentito la ricostruzione delle abitudini alimentari, della vita sociale e dell’ambiente dell’Homo sapiens.

Il sito è attualmente visitabile grazie all’intervento dell’Università di Firenze in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Calabria, il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria ed il comune di Papasidero. Sul posto sono stati infatti realizzati interventi atti a garantire l’accesso alla grotta (passerelle, impianti di illuminazione) e la fruizione integrata del sito archeologico (visite guidate, brochure, materiali didattici per bambini).

Il sito è altresì corredato di un antiquarium, dove sono esposti alcuni reperti.